Lo stile alimentare influisce in maniera determinante sullo stato di salute dell’individuo. Anche a scopo preventivo, adottare una determinata dieta può contribuire a contrastare o ridurre gli effetti di determinate malattie croniche.
L’alimentazione vegetariana o vegana può modulare i biomarcatori infiammatori determinando un’attenuazione dei marker di infiammazione.
Da un recente studio tedesco è emerso come gli individui che seguono una dieta vegana da circa 5 anni avevano maggiori probabilità di avere un livello di proteina c reattiva ad alta sensibilità (hsCRP) più basso rispetto anche a chi segue questo regime alimentare da tempi inferiori.
Nutrienti e componenti bioattivi non nutritivi delle abitudini alimentari possono dunque influenzare il profilo infiammatorio.
Le popolazioni vegetariane in genere consumano una percentuale maggiore di acidi grassi insaturi rispetto ai non vegetariani ed il tipo e la quantità di grassi nella dieta possono essere responsabili di cambiamenti nei biomarcatori infiammatori.
I composti bioattivi presenti nella frutta e nella verdura, principalmente i carotenoidi e i flavonoidi, oltre che sui processi infiammatori, sembrano intervenire anche sugli aspetti immunologici.
Seguire una dieta vegetariana o vegana riduce, per esempio, i sintomi dell’artrite reumatoide, malattia cronica infiammatoria di origine autoimmune.
L’artrite reumatoide deve la sua insorgenza sicuramente ad una predisposizione genetica ma anche a fattori modificabili.
Tra questi rientra l’alimentazione la cui parziale modifica aumenta le possibilità che la malattia regredisca.
In particolare, seguire una dieta che esclude carne e latticini garantisce un miglioramento dei sintomi della patologia tra cui dolori articolari ed edema.