Nel linguaggio medico, il termine “obesità” indica l’aumento abnorme del peso corporeo a causa dell’eccessiva formazione di grasso nell’organismo. Tale accumulo, ovviamente, oltre a provocare evidenti e gravi danni alla salute delle persone come l’insorgere di malattie croniche, ha un impatto negativo anche sull’economia delle nazioni.
Non si parla, tuttavia, solo di un problema che affligge i Paesi Occidentali bensì di un fenomeno di portata mondiale che assume le sembianze di una vera e propria epidemia.
La misurazione di tale condizione viene effettuata tramite il BMI (Body Mass Index) ovvero l’Indice di Massa Corporea che, sulla base dell’altezza dell’individuo analizzato, ne calcola la percentuale di massa grassa. Quando tale valore è pari o superiore a 30, si parla di obesità.
È stato dimostrato che, anche se viene spesso sottovalutata, la predisposizione genetica gioca in realtà un ruolo considerevole nell’influenzare il metabolismo energetico tipico di questa malattia.
Secondo gli esperti, però, la genetica non è la sola responsabile dell’aumento spropositato del fenomeno. Lo stile di vita, frenetico e scorretto, tipico della società moderna può essere considerato altrettanto responsabile di tale diffusione. L’alimentazione ipercalorica, il ridotto dispendio di energia a causa di comportamenti sedentari e l’esposizione a determinati fattori ambientali favoriscono, infatti, l’aumento dell’obesità.
Appare evidente, quindi, che adottare uno stile di vita sano sia la soluzione migliore per evitare l’insorgere di tale malattia e per moderare eventuali predisposizioni genetiche proprie di ogni individuo.
Sono la Dott.ssa Adriana Forapani, medico chirurgo specialista in Scienza dell’Alimentazione e malattie del metabolismo e ti guiderò nell’individuare e correggere le tue cattive abitudini e nell’adottare uno stile di vita sano che ti farà stare meglio!
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Tra le frasi più diffuse riguardanti il mondo dell’alimentazione vi è, senza dubbio, la seguente: la colazione è il pasto più importante della giornata. Non si tratta, però, solo di un modo di dire, bensì di una teoria sostenuta dai nutrizionisti che la definiscono, infatti, un’abitudine estremamente salutare che ci permette di restare in forma.
Si tratta apparentemente di un gesto molto semplice che, però, ha conseguenze notevoli sulla nostra salute. È il momento che ci permette di affrontare la giornata con il piede giusto, accelerando il nostro metabolismo dopo la fase di sonno, rendendoci più energici, attenuando il senso di fame e permettendoci di mantenere il nostro peso forma.
Non solo, però, vi sono persone sicure che basti una tazza di caffè a dare loro l’energia necessaria ad iniziare la giornata, ma ci sono anche e soprattutto ragazze adolescenti convinte che la colazione le faccia ingrassare. Sostenitrici di questa teoria, infatti, vengono spesso definite “skipper” proprio perché è loro abitudine saltare questo pasto.
Uno studio inglese ha confrontato gli effetti che il consumo della colazione o la sua omissione ha sul dispendio energetico. La partecipanti hanno sperimentato entrambe le situazioni, dimostrando che nessuna delle due influenza direttamente tale dispendio.
Lo stesso studio ha messo in luce, inoltre, che la colazione può dare un contributo notevole all’assunzione giornaliera di fibre.
Sono la Dott.ssa Adriana Forapani, medico chirurgo specialista in Scienza dell’Alimentazione e malattie del metabolismo e cercherò di farti capire che sebbene, molto spesso, la fretta domina le nostre giornate fin dal risveglio, dedicare il tempo necessario ad una buona colazione è la coccola giusta che chiunque si merita per partire ed iniziare le proprie attività con l’energia necessaria dopo il prolungato digiuno notturno.
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Legata a streghe e spiriti maligni, scaramanzie e storie fantastiche, usata come amuleto per proteggersi da febbri e sortilegi o come scrigno prezioso di importanti tesori in numerose fiabe, la noce appartiene da sempre all’immaginario popolare.
In passato, occupava, inoltre, un posto d’onore tra gli alimenti delle zone rurali. Date le sue proprietà nutrizionali, infatti, rappresentava un valido aiuto nei periodi di carestia. Oggi appare tra i principali ingredienti suggeriti dai nutrizionisti per un regime alimentare più sano ed equilibrato.
I benefici derivanti dal consumo di noci sono sotto gli occhi di tutti. Oltre ad essere fonti importanti di zinco, calcio e magnesio, sono altresì ottimi antiossidanti. Favoriscono, inoltre, la cura dell’arteriosclerosi e dello stress e fanno bene al cervello di cui, tra l’altro, evocano la forma. Hanno, in aggiunta, un elevato potere energetico e, grazie agli acidi omega 3, tengono sotto controllo il livello di colesterolo “cattivo” nel sangue.
I vantaggi legati al consumo di questo frutto, tuttavia, non sono finiti. Si aggiunge, ai tanti appena menzionati, anche la maggior longevità che la noce sembra favorire in chi la consuma con certa frequenza. Vivere più a lungo, difatti, non è dovuto solo a fattori genetici, ma anche e soprattutto ad aspetti legati allo stile di vita e alle abitudini alimentari.
Uno studio spagnolo, condotto su 566 persone tra i 65 ei 79 anni di età, ad esempio, ha dimostrato che proprio il consumo di una porzione di frutta secca, specialmente noci, tre o più volte alla settimana da parte di persone anziane non solo garantisce una maggiore qualità della vita in termini di buona salute, ma riduce anche l’insorgere di obesità addominale e sindrome metabolica.
Sono la Dott.ssa Adriana Forapani, medico chirurgo specialista in Scienza dell’Alimentazione e malattie del metabolismo. Contattami ed insieme capiremo come inserire al meglio un alimento così ricco come le noci nella tua alimentazione o come utilizzarle in cucina nella creazione di prelibatezze tutte da gustare.
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Il legame tra alimentazione e sport è noto e comprovato. Seguire una dieta salutare e adottare uno stile di vita sano, oltre al regolare svolgimento di attività fisica è, infatti, fondamentale fin dalla tenera età. Non solo favorisce il benessere generale della persona, ma previene anche e soprattutto il presentarsi di problematiche come ipertensione, obesità e diabete di tipo 2 che a loro volta agevolano l’insorgere di malattie cardiache.
A tale proposito, l’American Heart Association ha delineato un modello alimentare per la salute del cuore che si sviluppa attorno a 10 semplici caratteristiche che, in un’ottica di sostenibilità, tengono in considerazione anche le preferenze personali, le pratiche etniche e religiose e le diverse fasi della vita.
La dieta salutare per il cuore elaborata dall’American Heart Association si basa su 10 concetti chiave. Vediamoli nel dettaglio:
Sono la Dott.ssa Adriana Forapani, medico chirurgo specialista in Scienza dell’Alimentazione e malattie del metabolismo e sono qui per aiutarti e guidarti nel migliorare le tue abitudine alimentari e capire insieme a te in quale modo adattare alle tue esigenze e problematiche una dieta come quella appena illustrata.
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La pandemia di COVID-19 ha avuto e sta tuttora avendo un impatto significativo sulla salute mentale delle persone e sui loro disturbi alimentari. Nel corso del lockdown dello scorso anno, ad esempio, proprio i disturbi alimentari sono aumentati del 30% a causa della solitudine, dell’isolamento e della depressione di cui molti hanno sofferto e dell’idea di bellezza ideale basata sulla magrezza che i social media continuano a diffondere.
Perfettamente in linea con l’implacabile ricerca della magrezza, è l’Anoressia Nervosa. Questo disturbo è caratterizzato da una visione distorta del proprio corpo, dalla costante paura di ingrassare e di, conseguenza, da una significativa perdita di peso.
Al fine di diagnosticare e trattare l’Anoressia Nervosa è necessario valutare la composizione corporea delle pazienti (questo tipo di disturbo alimentare colpisce prevalentemente, infatti, ragazze e giovani donne). È possibile farlo ricorrendo a due metodi specifici: la DEXA (Assorbimetria a raggi X a doppia energia) o la BIA (Analisi dell’impedenza bioelettrica).
A tale proposito, in Danimarca è stato condotto uno studio su 108 donne con un’età media di 21 anni suddivisibili in tre gruppi ben distinti:
Nella valutazione della massa magra, della massa grassa e della percentuale di grasso corporeo, i due metodi indicati in precedenza sono stati messi a confronto.
Da questo studio è emerso che la DEXA è un metodo costoso e non universalmente disponibile e che la BIA si conferma come strumento valido nella valutazione della composizione corporea nella popolazione femminile sana. A livello clinico, tuttavia, pur fornendo informazioni rilevanti, tale metodologia presenta dei limiti come misura trasversale in caso di Anoressia Nervosa soprattutto a basso peso corporeo.
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Una dieta corretta e il mantenimento di uno stato nutrizionale adeguato giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione della Sindrome dell’ovaio policistico, nota anche con il suo acronimo inglese PCOS.
È ben nota, infatti, l’importanza che determinate scelte dietetiche rivestono nel recupero di pazienti con tale sindrome. Si tratta, nello specifico, di modelli dietetici volti a favorire sia la perdita di peso, con conseguente riduzione del tasso di obesità, sia la resistenza all’insulina. Nello specifico, risultano benefiche la dieta mediterranea e la dieta chetogenica.
Si è osservato che la dieta chetogenica può essere un valido trattamento non farmacologico per la prevenzione della Sindrome dell’ovaio policistico.
Diversi studi condotti su campioni di donne in sovrappeso con diagnosi di PCOS hanno dimostrato che l’adesione a questo tipo di dieta, a basso contenuto di carboidrati, ha effetti benefici sulle pazienti. Tra questi emerge la riduzione del peso corporeo, dell’indice di massa corporea e del tessuto adiposo viscerale oltre ad un netto miglioramento di tutti i parametri relativi alla PCOS.
È opportuno ricordare, tuttavia, che, nonostante i dati raccolti e gli effetti positivi riscontrati a breve termine, la Sindrome dell’ovaio policistico è una malattia cronica che richiede terapie sul lungo periodo. A livello clinico, perciò, si ritengono necessari ulteriori ricerche ed approfondimenti per valutare la reale efficacia, la sicurezza e i benefici per la salute della dieta chetogenica nelle pazienti con PCOS.
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Negli individui in forte sovrappeso la funzione respiratoria è spesso compromessa, in modo più o meno grave, anche in assenza di malattie pregresse. L’eccesso di adiposità infatti può causare un rapido declino della funzione polmonare, aumentando il rischio di mortalità e di nuove patologie. Si possono riscontrare dispnea anche dopo sforzi lievi, cianosi cutanea per scarsa ossigenazione del sangue, russamento notturno e sonnolenza diurna.
Un recente studio ha esaminato la correlazione tra composizione corporea e parametri spirometrici, mettendo a confronto semplici misure di obesità come l’indice di massa corporea (BMI) e la circonferenza della vita con stime della massa corporea più precise.
Lo studio ha analizzato 1746 pazienti provenienti dal Brasile, in un periodo che va dal 2002 al 2016. I ricercatori hanno riscontrato che, per ogni aumento di BMI di 1 kg / m2, la FVC (capacità vitale forzata) è diminuita di 13 ml nei maschi e di 6 ml nelle femmine e il FEV1 (volume espiratorio forzato in un secondo) è diminuito rispettivamente di 11 ml e 5 ml. Nel caso delle misurazioni della composizione corporea, invece, per un aumento dell’1% della massa grassa, la FVC è diminuita di 16 ml nei maschi e di 8 ml nelle femmine e il FEV1 è diminuito rispettivamente di 13 ml e 7 ml.
Di conseguenza, si sono osservate associazioni negative tra misurazioni antropometriche e FEV1 e FVC in entrambi i sessi, specialmente quando si utilizzava la misurazione della massa grassa, con associazioni più marcate negli individui maschi. Queste misure sono bastate ai ricercatori per individuare la correlazione della composizione corporea con la riduzione della funzione polmonare.
Una dieta sana e regolare ti permette di raggiungere il tuo peso ideale, garantendo un corretto funzionamento delle vie respiratorie. Per trovare la strategia di nutrizione su misura per te basta contattare un nutrizionista esperto in grado di seguirti passo dopo passo per migliorare le tue abitudini alimentari e iniziare un percorso di dimagrimento.
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Meno grassi, meno zuccheri, più magri! L’ha dimostrato uno studio cinese, analizzando l’apporto di diete a basso indice glicemico e di diete povere di grassi nella perdita di peso. I risultati hanno messo in luce i benefici di entrambe le diete che, oltre a facilitare il dimagrimento, aiutano abbassare il colesterolo nel sangue e i trigliceridi in individui in sovrappeso o obesi.
Svoltosi nella provincia di Sichuan tra febbraio e luglio 2019, lo studio ha preso in esame 254 pazienti, di cui 101 maschi e 153 femmine. Durante i test l’apporto energetico giornaliero degli individui è stato ridotto di 300/500 kcal in base al peso e al livello di attività fisica di ogni partecipante, con carboidrati a basso indice glicemico e rapporti grasso-energia <45% e dal 25% al 30%, rispettivamente. Ai pazienti è stata garantita un’assistenza continua, che ha permesso ai ricercatori di monitorare le variazioni di peso, la composizione corporea e il profilo sanguigno.
Tre mesi dopo l’inizio dello studio, i partecipanti hanno iniziato a riscontrare notevoli miglioramenti nella loro condizione fisica, grazie alla perdita di peso e alla riduzione di colesterolo e trigliceridi nel corpo. I risultati hanno quindi evidenziato che, indipendentemente dal sesso, queste diete facilitano il dimagrimento e potenziano la salute fisica.
Cerchi una dieta a basso indice glicemico o una dieta povera di grassi? Nessun problema, con il mio aiuto troveremo una strategia di nutrizione personalizzata in base alle tue esigenze, per migliorare giorno dopo giorno le tue abitudini alimentari. Sono la dott.ssa Adriana Forapani, medico chirurgo specialista in Scienza dell’Alimentazione e malattie del metabolismo, e sono qui per aiutarti a ritrovare il peso ideale! La dieta non è solo sacrificio, è soprattutto correzione di errate abitudini alimentari e stili di vita. Non spaventarti: affrontare una dieta non è poi così difficile.
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È ormai appurato che obesità e depressione si verificano spesso in concomitanza, in quanto il nostro stato psicologico è direttamente influenzato dal sistema immunitario ed endocrino. Questo accade in una percentuale significativa della popolazione mondiale, comportando anche importanti risvolti sociali.
Studi recenti hanno dimostrato che il dimagrimento, se raggiunto attraverso una dieta specifica e somministrata da un nutrizionista esperto, può portare notevoli benefici all’umore, migliorando o addirittura eliminando i sintomi depressivi nei pazienti in sovrappeso e obesi.
Ventiquattro studi clinici avvenuti parallelamente e a breve distanza di tempo hanno analizzato un totale di 3244 pazienti, esaminando gli effetti della perdita di peso indotta da diete ipocaloriche e da integratori alimentari su persone con una diagnosi di obesità e depressione clinica.
Al termine degli studi si è osservato che, nella maggior parte dei pazienti, il dimagrimento dato dalle diete ipercaloriche ha determinato una drastica diminuzione dei sintomi depressivi. Nel caso degli integratori alimentari, invece, i risultati sono stati meno chiari.
I dati sono sufficienti per dimostrare una correlazione tra gli interventi dietetici, la perdita di peso e il miglioramento dell’umore, probabilmente con un ulteriore legame ai meccanismi immunoendocrini e psicosociali.
Trovare il peso ideale per il proprio corpo non solo migliora la condizione fisica, ma anche quella psicologica. Meno stress, più forze e un umore sicuramente migliore. Mangiare meno e in maniera più equilibrata contribuisce a un potenziamento generale della salute negli individui obesi, ma è un toccasana anche per le persone in linea. Ecco perché è importante studiare una dieta personalizzata con un dietologo esperto.
Sono la dott.ssa Adriana Forapani, medico chirurgo specialista in Scienza dell’Alimentazione e malattie del metabolismo, e sono qui per aiutarti a programmare una strategia di nutrizione su misura per te, per aiutarti a migliorare giorno dopo giorno le tue abitudini alimentari. Contattami per maggiori informazioni o visita il mio blog, ricco di novità e consigli. Per ricevere un parere esperto puoi richiedere un appuntamento presso il mio studio a Mantova.